lunedì 17 dicembre 2012

Sull'onda del Natale...di Carmine Scavello


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Carissimi….,
oso chiedervi di fare liberamente una piccola pausa per leggere tra le righe sottostanti. Se volete, siete degli ottimi maestri di vita; ognuno di voi mediante la sua spontanea percettibilità e la sua bontà può portare il suo piccolo contributo alla casa del bene comune, anche in periodi di vacche magre e con la mente altrove.
(Se la realtà è amara, si può addolcire con le pillole di saggezza che ciascuno conosce e mette poco in pratica; tante gocce fanno grande il mare; tanti granellini formano un deserto; tanti spiccioli insieme diventano un tesoro!)
Viviamo sotto una spessa cappa di messaggi; basta innalzare convinti  un dito al cielo e questo si comporta come un’efficiente antenna ricevente. Onde elettromagnetiche ci bombardano in ogni momento di notizie attraverso telegiornali e reportage. La pubblicità e la stampa fanno il resto.
Vengono diffuse notizie belle e brutte da tutto il mondo; qualcuna è vera; altre sono manipolate ad arte o per interessi di parte mediante fonti inattendibili e fuorvianti ad opera di personaggi senza scrupoli. La verità spesso diventa un optional, specialmente quando è scomoda rivelarla.
Le richieste di aiuto spesso sono dirottate verso chi non ne ha veramente bisogno a discapito di chi si trova sull’orlo del precipizio, in bilico tra la padella e la brace. Le persone orgogliose e riservate fanno molta fatica  a tendere la mano in segno di carità; la dignità blocca il gesto di chiedere.
Molte volte le mani amiche sono disilluse dagli impostori; visi d’angelo raccolgono, in nome di una solidarietà apparente, cento per distribuirne appena la decima parte. Qualche volta, una mano vuole dare e l’altra la blocca; in questo modo si chiudono entrambi gli occhi per non vedere. Spesso piove sul bagnato; il Natale si prefigge il nobile scopo di procurare l’ombrello protettivo di salvataggio a coloro che si trovano in condizioni disagiate.
La speranza è l’ultima a morire: non è un detto, né uno slogan, ma un appiglio per togliere il drappo nero davanti agli occhi. Senza speranza non c’è vita; la fede potrebbe essere un’ancora di salvezza. Il Natale è portatore di vita, è nel significato della parola stessa. Offre la spugna ai volenterosi per cancellare i difetti comportamentali e lasciare così uno spazio bianco destinato ai buoni propositi; voltar pagina si può, quando si vuole.
Non dobbiamo essere buoni a comando, ma nella normalità! Se chiedi a qualcuno cosa vuol dire essere buoni risponde di tutto e di più; la risposta più semplice è dar retta alla voce della propria coscienza, senza trovare scuse.
 Esistono i comandamenti per i credenti, per tutti gli altri esiste la legge non scritta della morale. Il Natale diffonde messaggi d’amore che sciolgono i cuori di ghiaccio; nessuno è così cattivo come si crede; ha solo bisogno di una spinta persuasiva per donare e per essere strofinato come un fiammifero.
Buon Natale e Felice Anno Nuovo

Carmine Scavello – 

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