Carissimi….,
oso chiedervi di fare liberamente una piccola pausa per leggere tra le
righe sottostanti. Se volete, siete degli ottimi maestri di vita; ognuno di voi
mediante la sua spontanea percettibilità e la sua bontà può portare il suo
piccolo contributo alla casa del bene comune, anche in periodi di vacche magre
e con la mente altrove.
(Se la realtà è amara, si può addolcire con
le pillole di saggezza che ciascuno conosce e mette poco in pratica; tante
gocce fanno grande il mare; tanti granellini formano un deserto; tanti spiccioli
insieme diventano un tesoro!)
Viviamo sotto una
spessa cappa di messaggi; basta innalzare convinti un dito al cielo e questo si comporta come un’efficiente
antenna ricevente. Onde elettromagnetiche ci bombardano in ogni momento di
notizie attraverso telegiornali e reportage. La pubblicità e la stampa fanno il
resto.
Vengono diffuse
notizie belle e brutte da tutto il mondo; qualcuna è vera; altre sono
manipolate ad arte o per interessi di parte mediante fonti inattendibili e
fuorvianti ad opera di personaggi senza scrupoli. La verità spesso diventa un
optional, specialmente quando è scomoda rivelarla.
Le richieste di
aiuto spesso sono dirottate verso chi non ne ha veramente bisogno a discapito
di chi si trova sull’orlo del precipizio, in bilico tra la padella e la brace. Le
persone orgogliose e riservate fanno molta fatica a tendere la mano in segno di carità; la
dignità blocca il gesto di chiedere.
Molte volte le mani
amiche sono disilluse dagli impostori; visi d’angelo raccolgono, in nome di una
solidarietà apparente, cento per distribuirne appena la decima parte. Qualche
volta, una mano vuole dare e l’altra la blocca; in questo modo si chiudono entrambi
gli occhi per non vedere. Spesso piove sul bagnato; il Natale si prefigge il
nobile scopo di procurare l’ombrello protettivo di salvataggio
a coloro che si trovano in condizioni disagiate.
La speranza è
l’ultima a morire: non è un detto, né uno slogan, ma un appiglio per togliere
il drappo nero davanti agli occhi. Senza speranza non c’è vita; la fede potrebbe
essere un’ancora di salvezza. Il Natale è portatore di vita, è nel significato della
parola stessa. Offre la spugna ai volenterosi per cancellare i difetti
comportamentali e lasciare così uno spazio bianco destinato ai buoni propositi;
voltar pagina si può, quando si vuole.
Non dobbiamo essere
buoni a comando, ma nella normalità! Se chiedi a qualcuno cosa vuol dire essere
buoni risponde di tutto e di più; la risposta più semplice è dar retta alla
voce della propria coscienza, senza trovare scuse.
Esistono i comandamenti per i credenti, per
tutti gli altri esiste la legge non scritta della morale. Il Natale diffonde
messaggi d’amore che sciolgono i cuori di ghiaccio; nessuno è così cattivo come
si crede; ha solo bisogno di una spinta persuasiva per donare e per essere
strofinato come un fiammifero.
Buon Natale e
Felice Anno Nuovo
Carmine Scavello –
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