Sull’onda del Natale
Il
Natale al suo arrivo pone volutamente una domanda:
chiede
ad ognuno se si sente pronto, ma non lo comanda.
Gli
sussurra dolcemente paroline d’amore in un orecchio
e
gli suggerisce di buttare i rifiuti morali in un secchio.
Sa che dietro la facciata del perbenismo c’è il vuoto,
che a malapena riesce a coprire anche un animo devoto.
Vero è che una buona azione se non comincia mai finisce
e quel seme, se non va in profondità, certamente perisce.
Il
Natale sa che ci vuole poco per poterlo accontentare,
basta
seguire l’istinto benevolo che ci insegna ad amare.
E’
certo che nel profondo di ogni animo pulsa un vulcano
e
che nessuno è così freddo da non emanare calore umano.
Anche se ti bendi o ti tappi le orecchie il suo messaggio
arriva,
perché sa dove approdare e non vaga senza meta alla deriva.
Emana onde che riempiono l’etere ed ogni cuore è
un’antenna,
che percepisce anche i deboli segnali e scuote pure chi
tentenna.
Il
Natale è il mezzo che si propone di accorciare le distanze
e
di abbattere le barriere costruite intorno alle discordanze.
Se
l’ascoltiamo compie il miracolo di far fare il primo passo
e
sotterrare l’ascia di guerra per sempre sotto un pesante masso.
Spesso i buoni sentimenti se non stimolati diventano
assopiti,
le tante tentazioni vaganti li rendono voluttuosi e
arrugginiti.
Quel vulcano che pulsa in fondo al cuore ha bisogno di una
spinta,
deve levare il tappo che lo isola dal mondo esterno come
una cinta.
Sarebbe
meraviglioso vedere l’umanità stretta in un abbraccio,
sentire
sulla pelle i tiepidi raggi di sole sciogliere i cuori di ghiaccio,
accendere
il lumicino spento della speranza che ha perso il sorriso,
dare
fiducia a chi non vuole vivere e della vita si è sentito deriso.
Il Natale fornisce a chi vuole la spugna per cancellare i
cattivi pensieri
e cominciare un domani lieto senza la zavorra dei difetti
di oggi e di ieri.
Sa convincere gli scettici che la forza della fede sposta
pure le montagne
e rendere l’esistenza più serena, sciogliendo il nodo di
tutte le magagne.
Il
Natale non ha prerogative di insegnare ad alcuno la moralità,
però,
offre a tutti la possibilità di fare il bene come opportunità.
Ricorda
che Gesù nasce a dicembre e in ogni giorno dell’anno,
divulga
il suo messaggio di amore a tutti coloro che lo vorranno.
Un sereno e Felice Natale
Carmine
Scavello
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