lunedì 31 dicembre 2012
mercoledì 26 dicembre 2012
Santo Stefano
“Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo,
che sta alla destra di Dio”.
Auguri a tutti coloro che portano il nome del primo martire cristiano (compreso ovviamente il mio fratellone), che si ricorda proprio subito dopo la Nascita di Gesù Bambino, perchè fu il primo che nel suo percorso terreno rese testimonianza con il martirio.
Purtroppo a distanza di 2000 anni altri 6 cristiani sono stati uccisi ieri in Nigeria, proprio in chiesa, data poi alle fiamme, durante la Santa Notte di Natale. Per il loro sacrificio tutte le nostre preghiere
martedì 25 dicembre 2012
A te, Gesù Bambino
La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te, Santo Bambino!
Tu re dell’Universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù fa che io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel tuo nome.
Umberto Saba
lunedì 24 dicembre 2012
La Notte Santa si avvicina,....sentiamoci vicini
La Notte Santa, che rinnova la nascita del nostro Gesù Bambino, si sta avvicinando ......
L'augurio più caro affinchè possa portare,
nei cuori di tutti noi bocchiglieresi sparsi nel mondo,
tanta serenità e pace.
Io questa sera alle ore 20 accenderò una candela in giardino per illuminare la strada al Bambin Gesù.....
Fatelo anche voi, ovunque siate...... ci aiuterà a sentirci più vicini col cuore, anche se lontani fisicamente.
Concy
domenica 23 dicembre 2012
E' NATALE
E' Natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi una mano.
E' Natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l'altro.
E' Natale ogni volta che non accetti
quei principi che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E' Natale ogni volta che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E' Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.
E' Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri."
Madre Teresa di Calcutta
sabato 22 dicembre 2012
Gli auguri di Natale speciali di Carmine Scavello
Sull’onda del Natale
Il
Natale al suo arrivo pone volutamente una domanda:
chiede
ad ognuno se si sente pronto, ma non lo comanda.
Gli
sussurra dolcemente paroline d’amore in un orecchio
e
gli suggerisce di buttare i rifiuti morali in un secchio.
Sa che dietro la facciata del perbenismo c’è il vuoto,
che a malapena riesce a coprire anche un animo devoto.
Vero è che una buona azione se non comincia mai finisce
e quel seme, se non va in profondità, certamente perisce.
Il
Natale sa che ci vuole poco per poterlo accontentare,
basta
seguire l’istinto benevolo che ci insegna ad amare.
E’
certo che nel profondo di ogni animo pulsa un vulcano
e
che nessuno è così freddo da non emanare calore umano.
Anche se ti bendi o ti tappi le orecchie il suo messaggio
arriva,
perché sa dove approdare e non vaga senza meta alla deriva.
Emana onde che riempiono l’etere ed ogni cuore è
un’antenna,
che percepisce anche i deboli segnali e scuote pure chi
tentenna.
Il
Natale è il mezzo che si propone di accorciare le distanze
e
di abbattere le barriere costruite intorno alle discordanze.
Se
l’ascoltiamo compie il miracolo di far fare il primo passo
e
sotterrare l’ascia di guerra per sempre sotto un pesante masso.
Spesso i buoni sentimenti se non stimolati diventano
assopiti,
le tante tentazioni vaganti li rendono voluttuosi e
arrugginiti.
Quel vulcano che pulsa in fondo al cuore ha bisogno di una
spinta,
deve levare il tappo che lo isola dal mondo esterno come
una cinta.
Sarebbe
meraviglioso vedere l’umanità stretta in un abbraccio,
sentire
sulla pelle i tiepidi raggi di sole sciogliere i cuori di ghiaccio,
accendere
il lumicino spento della speranza che ha perso il sorriso,
dare
fiducia a chi non vuole vivere e della vita si è sentito deriso.
Il Natale fornisce a chi vuole la spugna per cancellare i
cattivi pensieri
e cominciare un domani lieto senza la zavorra dei difetti
di oggi e di ieri.
Sa convincere gli scettici che la forza della fede sposta
pure le montagne
e rendere l’esistenza più serena, sciogliendo il nodo di
tutte le magagne.
Il
Natale non ha prerogative di insegnare ad alcuno la moralità,
però,
offre a tutti la possibilità di fare il bene come opportunità.
Ricorda
che Gesù nasce a dicembre e in ogni giorno dell’anno,
divulga
il suo messaggio di amore a tutti coloro che lo vorranno.
Un sereno e Felice Natale
Carmine
Scavello
mercoledì 19 dicembre 2012
I regali nello sgabuzzino
Una storiella che gira molto nel web (e di cui non conosco l'autore) ma che è sempre un piacere rileggere per una riflessione. Storiella che hanno risentito anche i miei genitori, domenica scorsa, durante l'omelia ,
Ve la ripropongo con la speranza che tutti noi ne facciamo tesoro..... perchè una parola e un caldo abbraccio valgono mille volte di più di un freddo regalo, fatto solo perchè a Natale è usanza farlo.....
"Il postino suonò due volte. Mancavano cinque giorni a Natale. Aveva fra le braccia un grosso pacco avvolto in carta preziosamente disegnata e legato con nastri dorati.
«Avanti», disse una voce dall'interno.
Il postino entrò. Era una casa malandata: si trovò in una stanza piena d'ombre e di polvere. Seduto in una poltrona c'era un vecchio.
«Guardi che stupendo paccone di Natale!» disse allegramente il postino.
«Grazie. Lo metta pure per terra», disse il vecchio con la voce più triste che mai.
Il postino rimase imbambolato con il grosso pacco in mano. Intuiva benissimo che il pacco era pieno di cose buone e quel vecchio non aveva certo l'aria di spassarsela bene.
Allora, perché era così triste?
«Ma, signore, non dovrebbe fare un po' di festa a questo magnifico regalo?».
«Non posso... Non posso proprio», disse il vecchio con le lacrime agli occhi. E raccontò al postino la storia della figlia che si era sposata nella città vicina ed era diventata ricca. Tutti gli anni gli mandava un pacco, per Natale, con un bigliettino: «Da tua figlia Luisa e marito». Mai un augurio personale, una visita, un invito: «Vieni a passare il Natale con noi».
«Venga a vedere», aggiunse il vecchio e si alzò stancamente.
Il postino lo seguì fino ad uno sgabuzzino. Il vecchio aprì la porta.
«Ma...» fece il postino.
Lo sgabuzzino traboccava di regali natalizi. Erano tutti quelli dei Natali precedenti. Intatti, con la loro preziosa carta e i nastri luccicanti.
«Ma non li ha neanche aperti!» esclamò il postino allibito.
«No», disse mestamente il vecchio. «Non c'è amore dentro»."
A Bocchigliero si dice: "PARABOLA ....SIGNIFICA", giusto??
Ve la ripropongo con la speranza che tutti noi ne facciamo tesoro..... perchè una parola e un caldo abbraccio valgono mille volte di più di un freddo regalo, fatto solo perchè a Natale è usanza farlo.....
"Il postino suonò due volte. Mancavano cinque giorni a Natale. Aveva fra le braccia un grosso pacco avvolto in carta preziosamente disegnata e legato con nastri dorati.
«Avanti», disse una voce dall'interno.
Il postino entrò. Era una casa malandata: si trovò in una stanza piena d'ombre e di polvere. Seduto in una poltrona c'era un vecchio.
«Guardi che stupendo paccone di Natale!» disse allegramente il postino.
«Grazie. Lo metta pure per terra», disse il vecchio con la voce più triste che mai.
Il postino rimase imbambolato con il grosso pacco in mano. Intuiva benissimo che il pacco era pieno di cose buone e quel vecchio non aveva certo l'aria di spassarsela bene.
Allora, perché era così triste?
«Ma, signore, non dovrebbe fare un po' di festa a questo magnifico regalo?».
«Non posso... Non posso proprio», disse il vecchio con le lacrime agli occhi. E raccontò al postino la storia della figlia che si era sposata nella città vicina ed era diventata ricca. Tutti gli anni gli mandava un pacco, per Natale, con un bigliettino: «Da tua figlia Luisa e marito». Mai un augurio personale, una visita, un invito: «Vieni a passare il Natale con noi».
«Venga a vedere», aggiunse il vecchio e si alzò stancamente.
Il postino lo seguì fino ad uno sgabuzzino. Il vecchio aprì la porta.
«Ma...» fece il postino.
Lo sgabuzzino traboccava di regali natalizi. Erano tutti quelli dei Natali precedenti. Intatti, con la loro preziosa carta e i nastri luccicanti.
«Ma non li ha neanche aperti!» esclamò il postino allibito.
«No», disse mestamente il vecchio. «Non c'è amore dentro»."
A Bocchigliero si dice: "PARABOLA ....SIGNIFICA", giusto??
martedì 18 dicembre 2012
I saluti e gli auguri di Silvana e Antonio
Scusate il
ritardo … voluto.
Essendo io e
mia moglie gli ultimi aggregati in questa meravigliosa Compagnia di Amici,
amanti e, oserei dire, nostalgici della propria Terra d’Origine, ci sentiamo il
dovere di ringraziare Tutti Voi per l’ennesima prova di affetto e calore
(nonostante il freddo) che avete dispensato ai partecipanti la bellissima gita
a Morimondo. Organizzata con scrupolosità e curata in ogni minimo dettaglio da
Franco, Maria, Concy & Co.
Bravi e
Complimenti!!!
Ringrazio
personalmente l’amico Franco Caracciolo per quanto ha fatto e continuerà a fare
per tenere viva la Comunità dei Bocchiglieresi di Milano ed in particolare per
avermi ingaggiato (per chi ancora non lo sa, sono Bocchiglierese di padre).
Vorrei
riallacciarmi all’invito rivolto in pullman da Franco, di sentirsi ognuno parte
attiva delle varie iniziative, senza aspettare la telefonata o la mail di
invito (che comunque ci fa sempre piacere ricevere), ma essere noi stessi
promotori. Solo così, si può dare linfa alla Comunità.
Per non rischiare
di perdere le tradizioni, e per rendere ancora più vivace gli incontri, mi
permetto di chiedere ad ognuno di Voi di sollecitare e, magari, incentivare ancora di più la
presenza nei prossimi incontri anche dei Vostri più stretti famigliari, figli
ed eventuali nipoti.
Ricordiamoci che a loro in futuro andrà l’onere di dare
continuità e voce ai ricordi della nostra Amata Terra Calabra.
Grazie ancora
e Buone Feste a Tutti Voi.
L’Augurio che
sia un 2013 di salute, gioia e ricco di soddisfazioni personali e
professionali.
Silvana e
Antonio Arcorio
p.s. – Non
vediamo l’ora che arrivi il 26 Maggio
2013 e speriamo nell’organizzazione della gita a Lourdes nel mese di giugno.
lunedì 17 dicembre 2012
Sull'onda del Natale...di Carmine Scavello
Carissimi….,
oso chiedervi di fare liberamente una piccola pausa per leggere tra le
righe sottostanti. Se volete, siete degli ottimi maestri di vita; ognuno di voi
mediante la sua spontanea percettibilità e la sua bontà può portare il suo
piccolo contributo alla casa del bene comune, anche in periodi di vacche magre
e con la mente altrove.
(Se la realtà è amara, si può addolcire con
le pillole di saggezza che ciascuno conosce e mette poco in pratica; tante
gocce fanno grande il mare; tanti granellini formano un deserto; tanti spiccioli
insieme diventano un tesoro!)
Viviamo sotto una
spessa cappa di messaggi; basta innalzare convinti un dito al cielo e questo si comporta come un’efficiente
antenna ricevente. Onde elettromagnetiche ci bombardano in ogni momento di
notizie attraverso telegiornali e reportage. La pubblicità e la stampa fanno il
resto.
Vengono diffuse
notizie belle e brutte da tutto il mondo; qualcuna è vera; altre sono
manipolate ad arte o per interessi di parte mediante fonti inattendibili e
fuorvianti ad opera di personaggi senza scrupoli. La verità spesso diventa un
optional, specialmente quando è scomoda rivelarla.
Le richieste di
aiuto spesso sono dirottate verso chi non ne ha veramente bisogno a discapito
di chi si trova sull’orlo del precipizio, in bilico tra la padella e la brace. Le
persone orgogliose e riservate fanno molta fatica a tendere la mano in segno di carità; la
dignità blocca il gesto di chiedere.
Molte volte le mani
amiche sono disilluse dagli impostori; visi d’angelo raccolgono, in nome di una
solidarietà apparente, cento per distribuirne appena la decima parte. Qualche
volta, una mano vuole dare e l’altra la blocca; in questo modo si chiudono entrambi
gli occhi per non vedere. Spesso piove sul bagnato; il Natale si prefigge il
nobile scopo di procurare l’ombrello protettivo di salvataggio
a coloro che si trovano in condizioni disagiate.
La speranza è
l’ultima a morire: non è un detto, né uno slogan, ma un appiglio per togliere
il drappo nero davanti agli occhi. Senza speranza non c’è vita; la fede potrebbe
essere un’ancora di salvezza. Il Natale è portatore di vita, è nel significato della
parola stessa. Offre la spugna ai volenterosi per cancellare i difetti
comportamentali e lasciare così uno spazio bianco destinato ai buoni propositi;
voltar pagina si può, quando si vuole.
Non dobbiamo essere
buoni a comando, ma nella normalità! Se chiedi a qualcuno cosa vuol dire essere
buoni risponde di tutto e di più; la risposta più semplice è dar retta alla
voce della propria coscienza, senza trovare scuse.
Esistono i comandamenti per i credenti, per
tutti gli altri esiste la legge non scritta della morale. Il Natale diffonde
messaggi d’amore che sciolgono i cuori di ghiaccio; nessuno è così cattivo come
si crede; ha solo bisogno di una spinta persuasiva per donare e per essere
strofinato come un fiammifero.
Buon Natale e
Felice Anno Nuovo
Carmine Scavello –
domenica 9 dicembre 2012
Incontro degli Amici “Bocchiglieresi” di Milano l’otto dicembre duemiladodici all’Abbazia cistercense di Morimondo
Carissimi…………..,
ho il piacere morale
di enunciare che la gita è stata eccezionale sotto tutti i punti di vista,
soprattutto quello umano, amichevole ed affettuoso. Non bisogna dimenticare
anche l’aspetto culturale e religioso. La gita è coincisa con il giorno
dedicato all’Immacolata ed un pensiero stupendo, accompagnato da una fervente
preghiera, è stato rivolto all’unisono alla Madonna. Tutta la giornata è stata
allietata dalla presenza degli amici che, per impegni vari, si vedono una volta
all’anno in questa circostanza, diventata ormai tradizionale. Senza togliere
nulla a nessuno, devo dedicare un ringraziamento sincero e sentito all’organizzatore
Franco Caracciolo; grazie alle sue immense qualità, quali la tenacia, l’impegno
e la forza di volontà, il gruppo riesce a stare unito. La sua testardaggine,
senza offesa, a raggiungere l’obiettivo la considero una virtù non da poco; ci
aggiungo il suo amore, che lo rende unico, per il prossimo ed una fede cristiana
convinta.
Morimondo, uno dei
borghi più belli d’Italia, ci ha colpito per la bellezza del paesaggio;
una piccola
località di circa mille abitanti, circondata da tanta campagna, si fregia l’onore
di essere il detentore di un’abbazia che non ha uguali nella storia.
Colpisce
la maestosità dell’edificio eretto su un terrapieno naturale formatosi nei
millenni con materiali arenari; in questa immensa pianura omogenea tinta del verde
vegetale, l’edificio è il punto più alto che si eleva nell’azzurro del cielo.
A
dire il vero, una coltre di neve di pochi centimetri, del giorno precedente, rifletteva
i raggi di un sole splendente d’autunno. Sembra di vivere in un altro mondo;
non a caso i monaci francesi, che qui posero la prima pietra su cui costruirono
la chiesa, dissero in parole povere che “lì
finiva il mondo”.
La loro sagacia sta nel fatto di aver scelto quel luogo perché
ricchissimo d’acqua. Da sempre sorella Acqua, come la definiva San Francesco d’Assisi,
è fonte di vita e di purificazione: l’acqua che toglie lo sporco concreto ed
astratto è l’elemento principale del nostro corpo. Un monito che ci viene da
quel luogo consacrato è di averne cura e rispetto; non a caso il battesimo si
serve dell’acqua benedetta per togliere il peccato originale.
Un’attenta e precisa
guida turistica ci ha programmato la visita all’intera struttura partendo a
ritroso, ossia dalla chiesa, costruita per ultimo in tempo cronologico, fino
alla deposizione della prima pietra.
Già il fatto di salire una gradinata ci dà l’idea del distacco terreno, ma è puramente simbolico; è solo per riconoscere l’importanza del luogo sacro sul resto dell’ambiente circostante.
Già il fatto di salire una gradinata ci dà l’idea del distacco terreno, ma è puramente simbolico; è solo per riconoscere l’importanza del luogo sacro sul resto dell’ambiente circostante.
Colpisce
l’interno della chiesa in cui regna un’architettura asimmetrica; osservando con
lo spirito critico e attento le colonne portanti, i capitelli, le volte, i
basamenti, il non allineamento delle finestre si nota che questi elementi
architettonici non sono uguali tra loro volutamente per dare l’idea
dell’imperfezione; la perfezione
riconosciuta era solo Dio.
Il resto del luogo di culto era nato spoglio di
proposito di quadri e di affreschi alle pareti per non distrarre i partecipanti
alle funzioni religiose. Una struttura su quattro livelli, uno demolito nel
tempo, racchiude tutti gli ambienti vivibili in cui si svolgeva la vita della
comunità monacale, autosufficiente sotto ogni aspetto della vita quotidiana.
L’abbazia è rimasta miracolosamente in piedi fino ai giorni nostri, nonostante
i saccheggi, gli incendi e le rivalità. Colpiscono gli antichi scrittoi su cui
i monaci trascrivevano i sacri testi, seguendo un ordine preciso dei caratteri,
dell’impostazione e dei colori. Si sono succeduti nel tempo altri ordini di
monaci, senza stravolgere, però, il vero obiettivo della loro missione.
Per
l’occasione, abbiamo visitato una mostra di presepi con i personaggi a misura
d’uomo nelle loro botteghe artigianali, rigorosamente allestite come in
passato.
Un grazie doveroso lo
dedico al ristorante “al Monastero” di
Morimondo che ci ha ospitati e rifocillati in modo impeccabile; un menu
curato nei minimi particolari, servito con professionalità e cortesia, dagli
antipasti tipici calabresi, alla pasta
al sugo di carne di capra, alla carne cotta nel sugo come una volta ed una
fetta beneaugurante di pandoro con mascarpone.
La giornata è finita
con canti di allegria sull’autobus ed un arrivederci collettivo alla Santa
Messa presso la chiesetta caratteristica dei Santi Re Magi a Milano, zona
Crescenzago, la quarta domenica di maggio 2013. L’invito caloroso serve per rafforzare i vincoli di appartenenza!!!
Augurando a tutti i
lettori la salute, ogni bene, e lunga vita vi abbraccio caramente
Carmine
Scavello
martedì 4 dicembre 2012
Compagni di scuola e di speranza: il servizio su Rai 3 Calabria
E' andato in onda il primo dicembre su Rai 3 Calabria un interessante servizio girato a Bocchigliero in merito al progetto scolastico "PITAGORA MUNDUS" che vede l'integrazione scolastica e residenziale di 36 ragazzi arrivati dall'Egitto nel nostro paese.
Per vedere l'intero servizio clicca qui: Rai 3 Calabria-1 dicembre 2012
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