venerdì 8 marzo 2013

Festa della Donna, Otto Marzo Duemilatredici



Carissime…..,              
comincio col citare l’articolo 1 della “ Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza contro le donne” del 1993; descrive la violenza contro le Donne come: qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata”. L’ONU ha scelto il 25 novembre come giornata annuale mondiale per ricordare l’evento. Lo spunto fu dato dal brutale assassinio, ad opera di forze militari, delle tre sorelle Mirabal, che si battevano per i diritti civili. C’è poco da aggiungere; le parole succitate sono come pietre nelle coscienze; il guaio è che siamo circondati da tanti sordi o, peggio ancora, da indifferenti che potrebbero legiferare o applicare le leggi esistenti con la severità che merita l’argomento. Una campagna educativa è più incisiva di una punitiva! Ogni giorno si sentono raccontare storie tristi di violenza perpetrate nei confronti delle Donne; c’è l’indignazione del momento e poi le acque si quietano in attesa di un altro fatto di cronaca nera. Il 25 novembre di ogni anno, per l’intera giornata, mi piacerebbe vedere tutte le Donne, dalle neonate alle centenarie, con un nastro rosa al braccio, mentre svolgono le normali attività. Non occorre manifestare in piazza o gridare slogan, né interrompere le loro faccende, né assentarsi dal lavoro: insomma comportarsi normalmente e senza vergognarsi di esibire quel simbolico nastro rosa. Varrebbe anche solo indossare, calzare o portare un capo o un accessorio di colore rosa. Sono convinto che il Loro silenzio possa attirare l’attenzione più di mille discorsi. La persona non informata si chiederebbe il motivo di tale esibizione e si darebbe da sola la risposta. Tante Donne mi direbbero che è una proposta sciocca, ma non potranno assolutamente dirmi che non sia realizzabile. Il coraggio di metterci la faccia farebbe venire allo scoperto la dignità e l’orgoglio della Donna; non conta l’età o la condizione sociale; si lotta sempre quando esiste una giusta causa. La violenza quando si manifesta colpisce nel mucchio. L’orgoglio di indossare quel nastrino rosa per un giorno, credetemi, sarà un grande successo ed un immenso piacere vedere colorata di rosa una grigia giornata autunnale. Non mi capacito, a volte, che il Genere Femminile, superiore di numero a quello maschile, non faccia sentire almeno per un giorno la Sua presenza attiva nella società. Le comunità si reggono sull’equilibrio: se manca l’impegno Femminile si delega l’altro sesso a gestire ed a agire; i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Donne di ogni latitudine e di ogni colore prendete coscienza che solo Voi siete padrone del Vostro futuro! Nell’attesa di tempi migliori, auguro un Buon Otto Marzo offrendo una virtuale mimosa ed una bandierina rosa da esibire come sigillo di appartenenza al Vostro Genere.

Carmine Scavello 

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