venerdì 8 marzo 2013

8 marzo


La Donna e la violenza

Donna sei arci ammirevole in ogni cosa che fai,
nell’operato ci metti impegno, amore e passione.
Spesso gli uomini ti fanno promesse da marinai,
invece tu meriti lealtà, riguardo e considerazione.

Alcuni con disprezzo ti considerano un oggetto,
con arroganza ed ipocrisia si sentono superiori.
La coscienza li comanda ad usare più rispetto,
invece, essi procurano alla Donna solo dolori.

Mogli o amanti, le donne non sono una proprietà;
mariti e conviventi fanno finta di non capire.
La morale impone di riconoscere loro più dignità;
le donne sono nate per essere amate e non per servire.

Parlare di violenza alle donne è una vergogna,
chi si macchia di ciò è indegno del genere umano.
I violenti, si sappia, andrebbero messi alla gogna,
cancellati per sempre da ogni organismo mondano.

Può capitare che due caratteri siano incompatibili,
per questo un uomo non può diventare un carnefice.
Il mondo è grande per ricrearsi condizioni vivibili;
là può costruirsi un angolo in cui ritorni partecipe.

Nessuno ha il diritto di sopprimere una vita;
se perisse una donna la colpa sarebbe più grave.
La donna quando ama lo fa con gioia infinita,
crea l’armonia giusta per un rapporto soave.

È triste che gli appelli cadano sempre nel vuoto;
una donna non si picchia nemmeno con un fiore.
Ogni uomo abbia il dovere etico di esserle devoto,
veda la donna come un dono offerto dal Signore.

Donna, grazie di esistere!

Carmine Scavello 

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