domenica 5 gennaio 2020

Arriva l’Epifania e tutte le feste porta via!


Oggi si chiude un ciclo di lunghi festeggiamenti durato parecchi giorni a cavallo tra i due anni solari 2019 e 2020. 
Ognuno ha avuto il modo e il tempo di riflettere su come girano le cose del mondo e su cosa egli fa e potrebbe fare per cambiarlo in meglio, cominciando da se stesso. Quel singolo individuo direbbe che rappresenta una piccola e insignificante goccia nell’umanità; ma, quella preziosa gocciolina insieme a tante altre a lei simili formerebbero un mare immenso di gocce, unendo le forze, le idee e gli aiuti. 
In questo gioioso periodo dedicato alle cosiddette feste natalizie sono stati ricordati buoni sentimenti, quali la bontà, la solidarietà e la condivisione: si spera che anche il messaggio di queste sante parole l’Epifania non se le porti via, altrimenti i buoni propositi cadrebbero nel vuoto, sebbene sia sempre tempo di amare gli altri e di rispettare i buoni precetti
Si dice: Chi vuole una strada la trova; chi non vuole mille scuse le trova
Alla festa della Befana si suole appendere – in concreto o nell’immaginario - una calza alla spalliera del letto o sul caminetto e sperare che non vi trovi il carbone; quante persone si sentono meritevoli di meritarlo o di non meritarlo? Lascio la risposta alla loro coscienza
Una cosa rimane di queste feste: avere acquisito la consapevolezza – attraverso i mezzi di comunicazione - che ci sono poche persone, ma buone rispetto alla gran massa, e disponibili ad aiutare il prossimo; lo sperpero e una diffidenza strisciante sono sotto gli occhi di tutti. C’è chi naviga nell’oro e chi fa fatica a tirare a fine mese; si parla tanto di povertà che alla fine non fa più notizia. Occorrono più fatti e meno parole e che gli aiuti siano mirati e non a pioggia; potrebbero cadere in un campo che non avesse bisogno di essere irrigato di acqua piovana oppure che piovesse sempre sul bagnato. 
Quante leggende ci sono sull’Epifania nessuno lo sa! 
Un tempo venivano trasmesse oralmente per cui tante si sono perse per strada. Una, in particolar modo, mi ha colpito per esperienza diretta; ce la raccontava mia madre e noi figli l’ascoltavamo a bocca aperta. 
Raccontarla è lunga per cui soprassiedo; chi volesse la troverà in un mio prossimo libro dal titolo provvisorio “Storiucce Maestre” con una o più morali finali - nel capitolo la “Leggenda dell’Epifania”. 
A proposito, ho già pubblicato il mio quinto libro di storielle con una o più morali finali dal titolo “Storie Storiucce Storielle”, di cui ne ho ancora delle copie per eventuali richiedenti. 
Per dovere di cronaca, ricordo che da ragazzo in questa giornata festiva si augurava agli amici Buona Pasqua. Il motivo che ci veniva detto era che l’Epifania era ed è la prima delle quattro feste religiose – senza ordine di importanza - più solenni dell’anno insieme a Natale, Pasqua, Pentecoste. In tale data, durante la Santa Messa la Chiesa annunciava le date delle Ceneri, della Pasqua e delle altre feste ad essa collegate; cosicché è considerata la prima Pasqua dell’anno!
Perciò, Buona Pasqua e buona, lunga e serena Vita dal vostro amico scrittore Carmine Scavello

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