lunedì 25 maggio 2015

XVI Incontro dei bocchiglieresi di Milano: C'ERO ANCH'IO di Carmine Scavello





Milano, 25 maggio 2015

Carissimi,                                                                
anche quest’anno ho partecipato con lo spirito giusto al “XVI° INCONTRO ANNUALE DEI BOCCHIGLIERESI DI MILANO”. Vengo sempre volentieri alla gioiosa manifestazione con la pace nel cuore e la contentezza di incontrare tanti cari e stimati amici, che ricambiano con affetto la mia sincera amicizia. Il gruppo organizzatore, che cito con ammirazione e rispetto (Franco e Maria Caracciolo, Concy Caracciolo e Giovanni Potenza, Tiziana e Francesco Iacovino, Assunta e Mimmo Renzo) sono veramente all’altezza della situazione e lo dico con tutta sincerità ed umiltà; meritano un sentito e urlato grazie, anche se loro si prodigano senza secondi fini. Pensare che sia facile e scontato organizzare l’evento nei minimi particolari lo lascio a chi non è pratico di organizzazioni del genere. Sono certo che la preparazione richiede energie, tempo, pazienza e soprattutto amore per una buona riuscita. Provare per credere! Cosa spinge a tante persone a dire “io c’ero”? E’ l’amore fraterno che si è instaurato nei cuori ricettivi di tanti compaesani ed affiliati! Trovo giusta ed efficace l’affermazione di Don Giuseppe Cersosimo quando afferma che è venuto a Milano a celebrare la Santa Messa nella sua seconda parrocchia, a molti chilometri di distanza. Qui l’amato parroco trova lo stesso affetto dei fedeli lasciati a Bocchigliero: quelli hanno corpo e anima sul posto; questi, invece, sono con un piede a Milano ed uno al paese natio. Don Giuseppe si porta nel cuore al ritorno a casa la consapevolezza della forte unione e della fratellanza consolidata dei secondi parrocchiani, che gli affidano un caro saluto e un dolce bacio alla terra natia. Il nostro caporale, così chiamato Don Giuseppe, ha visto con i suoi occhi tanta accoglienza e gioia di stare insieme; riferirà ai compaesani lo spirito amorevole che lega i fratelli lontani, ma sempre vicini con la mente. La serata è stata allietata dal coro “IL MELOGRANO” che ci ha fatto rivivere momenti struggenti e commoventi; la musica ha la potenza e la facoltà di creare un filo diretto con Dio. Dico un grazie sincero ai coristi che si sono impegnati, dando il massimo delle loro possibilità. Ecco una cosa stonata, che dico sottovoce per una forma di pudore e di rispetto: ho visto pochi figli e nipoti del folto gruppo dei partecipanti! Sarebbe bello che il Signore facesse il miracolo di aiutare le famiglie dei presenti a convincere i giovani a partecipare all’evento. Vorrei dire ai giovani bocchiglieresi che partecipare all’evento non è tempo buttato via, ma impiegato nel nobile scopo di rinsaldare i vincoli di appartenenza al popolo fiero di Bocchigliero. Nelle loro vene scorre quel sangue nobile che alimenta la vita dei loro genitori e dei loro nonni. Vi lascio con l’augurio sincero che possiamo incontrarci a maggio 2016 in piena forma fisica e mentale e con la serenità dei tempi migliori. Vi voglio tanto bene!

Buona vita dallo scrittore Carmine Scavello

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