Carissimi,
anche quest’anno ho partecipato con lo spirito
giusto al “XVI° INCONTRO ANNUALE DEI BOCCHIGLIERESI DI MILANO”. Vengo sempre
volentieri alla gioiosa manifestazione con la pace nel cuore e la contentezza
di incontrare tanti cari e stimati amici, che ricambiano con affetto la mia
sincera amicizia. Il gruppo organizzatore, che cito con ammirazione e rispetto
(Franco e Maria Caracciolo, Concy Caracciolo e Giovanni Potenza, Tiziana e
Francesco Iacovino, Assunta e Mimmo Renzo) sono veramente all’altezza della
situazione e lo dico con tutta sincerità ed umiltà; meritano un sentito e
urlato grazie, anche se loro si prodigano senza secondi fini. Pensare che sia
facile e scontato organizzare l’evento nei minimi particolari lo lascio a chi
non è pratico di organizzazioni del genere. Sono certo che la preparazione
richiede energie, tempo, pazienza e soprattutto amore per una buona riuscita.
Provare per credere! Cosa spinge a tante
persone a dire “io c’ero”? E’ l’amore fraterno che si è instaurato nei cuori
ricettivi di tanti compaesani ed affiliati! Trovo giusta ed efficace
l’affermazione di Don Giuseppe Cersosimo quando afferma che è venuto a Milano a
celebrare la Santa Messa nella sua seconda parrocchia, a molti chilometri di
distanza. Qui l’amato parroco trova lo stesso affetto dei fedeli lasciati a
Bocchigliero: quelli hanno corpo e anima sul posto; questi, invece, sono con un
piede a Milano ed uno al paese natio. Don Giuseppe si porta nel cuore al
ritorno a casa la consapevolezza della forte unione e della fratellanza
consolidata dei secondi parrocchiani, che gli affidano un caro saluto e un
dolce bacio alla terra natia. Il nostro caporale, così chiamato Don Giuseppe,
ha visto con i suoi occhi tanta accoglienza e gioia di stare insieme; riferirà
ai compaesani lo spirito amorevole che lega i fratelli lontani, ma sempre
vicini con la mente. La serata è stata allietata dal coro “IL MELOGRANO” che ci
ha fatto rivivere momenti struggenti e commoventi; la musica ha la potenza e la
facoltà di creare un filo diretto con Dio. Dico un grazie sincero ai coristi
che si sono impegnati, dando il massimo delle loro possibilità. Ecco una cosa
stonata, che dico sottovoce per una forma di pudore e di rispetto: ho visto
pochi figli e nipoti del folto gruppo dei partecipanti! Sarebbe bello che il
Signore facesse il miracolo di aiutare le famiglie dei presenti a convincere i
giovani a partecipare all’evento. Vorrei dire ai giovani bocchiglieresi che
partecipare all’evento non è tempo buttato via, ma impiegato nel nobile scopo
di rinsaldare i vincoli di appartenenza al popolo fiero di Bocchigliero. Nelle
loro vene scorre quel sangue nobile che alimenta la vita dei loro genitori e dei
loro nonni. Vi lascio con l’augurio sincero che possiamo incontrarci a maggio
2016 in piena forma fisica e mentale e con la serenità dei tempi migliori. Vi
voglio tanto bene!
Buona vita dallo scrittore Carmine Scavello
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