PARROCCHIA SANTA MARIA ASSUNTA
BOCCHIGLIERO
Carissimo fratello, amata sorella,
l’avvicinarsi della
santa Pasqua mi comunica il desiderio di poterti raggiungere attraverso un
breve messaggio che possa insieme farci fermare un momento nella riflessione
del Mistero centrale della nostra fede: la passione, morte e Risurrezione di
Gesù. Un Mistero questo che non è semplicemente una dottrina da credere e da
professare, ma è uno stile di vita da incarnare. L’essere “gente Pasquale”,
vuol dire credere che in ogni croce c’è la sua risurrezione, vuol dire non
cedere al pessimismo dilagante, vuol dire fidarsi di Dio anche quando sembra
che tutto nella vita mi spinga a scoraggiarmi. Quante ansie, quante croci,
quanti venerdì santi che da quando sono sacerdote mi sono trovato a
raccogliere e per ognuno di essi il
Signore ha già fissato l’ora del riscatto.
Gesù morendo in croce non ha dato una spiegazione al perché della sofferenza
dell’uomo, anzi sul patibolo ha dato forza a quel grido che tante volte l’uomo
eleva verso il suo Signore: “Mio Dio, perché mi hai abbandonato?” Mi è sembrato
di sentire la voce del Cristo in tante confessioni in cui mi si chiedeva…”Padre
perché mi accade questa sofferenza, perché Dio lo permette?” Così come in quel
giorno Gesù non ebbe risposta, così tante
risposte sono celate nel silenzio del mistero, ma come Cristo non è
morto disperato, ma affidando il suo spirito al Padre, così anche noi dobbiamo
imparare a non perdere mai quella fiducia in colui che non ci lascerà a lungo
senza dare risposta e redenzione alle nostre croci. Rimotiviamoci di speranza e
lasciamoci inondare dalla gioia della Pasqua perché tanti che hanno esaurito le
scorte della speranza, possano attingerne da noi a mani piene, e quanta più
speranza daremo tanta più te ne sorgerà nel cuore fino a diventare noi stessi
sorgente zampillante.
Auguri di santa Pasqua!
Tuo Don Giuseppe
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