Primo gennaio 2013:
si spalanca lo sguardo
sull’orizzonte del nuovo anno che sta per cominciare; in teoria cambiano tante
cose per poi non cambiare nulla; ma in teoria, perché un anno in più ci ha
mostrato tante meraviglie o realtà scomode; qualcuna forse è irrepetibile. Il
bello della vita è l’illusione e la bellezza del nuovo; si lascia il certo
perché è ormai passato e si va incontro al futuro fischiettando e saltando come
un grillo. La magia dell’esistenza è quella che nulla è scontato: basta
cambiare angolazione e la visuale la vediamo diversa! A volte un profilo
nasconde un lato che non vediamo e ci lascia l’immaginazione di scorgerlo col
pensiero e dargli la forma che soddisfa la fantasia. Nulla nasce per caso. In
ogni cosa c’è una logica che spesso ci sfugge; solo che non ci soffermiamo con
la giusta attenzione. In fondo, è giusto così per non essere schiavi della
metodologia e lasciare la libertà al pensiero per farci divagare. Ci siamo
scrollati un po’ di polvere dell’anno vecchio partito ed abbiamo indossato la
veste bianca e pulita come nelle grandi occasioni. Abbiamo festeggiato ed
abbracciato l’anno vecchio come un amico che si dirige verso l’ignoto e non lo
vedremo più; si portano nella valigia i ricordi di un anno intero. Tanti gli
hanno affidato una scatola sigillata con dentro le negatività; hanno svuotato,
come suol dirsi, la cantina della mente dalle cianfrusaglie che si depositano o
meglio si parcheggiano per poi non utilizzarle mai. Finalmente riserviamo quegli
scaffali al nuovo anno per riempirle di positività. Più di una persona ha
affogato i pensieri in un calice di spumante e con gli occhi brilli e lucidi di
commozione ha brindato ed espresso un desiderio.
Vi faccio l’augurio di
Buon Anno più semplice che mi viene in mente: riempite quei ripiani con i buoni
propositi. Sentitevi più leggeri perché ormai la polvere vecchia l’avete
aspirata e buttata in un sacco della spazzatura. Un’aria nuova e profumata vi
riempie la narici e vi dice: ragazzi rimboccatevi le maniche e scaldate i
muscoli perché c’è da divertirsi; dovete ballare sulle macerie che ha lasciato
l’anno appena partito per entrare nella storia; divertitevi a far cic ciac sui
rifiuti scomodi che avete buttato per terra. Guardo il panorama dalla mia
finestra e tutto mi sembra come prima; un albero mi fissa e mi dice: sss…
sss….siamo nel 2013, siamo entrati in un nuovo anno! Diamo un bel va a ranare al 2012 in silenzio per non
offendere un periodo della nostra vita, che a torto o a ragione l’archiviamo in
una pieghetta del cervello. Un giorno, forse ci ritorneremo con la memoria per
rivivere qualche momento che ha condizionato la nostra vita o ha lasciato un
segno: positivo o negativo quel segno è un testimone del nostro passato!
Vi abbraccio caramente e
vi dico Buon Anno, meglio di come lo desiderate.
Carmine Scavello
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