lunedì 13 agosto 2012

Arricchito il patrimonio artistico del Santuario della Madonna e Jesu di Bocchigliero grazie ad una splendida icona donata in memoria di Caterina Iacovino









Durante la Santa Messa del 4 agosto, celebrata nel Santuario Mariano della Madonna e Jesu dal Vescovo Sua Eccellenza Monsignor Luigi Renzo, la famiglia Iacovino ha donato al Santuario bocchiglierese una bellissima e commovente Icona della "Madonna de Jesu" in memoria di Catina, realizzata dall'artista Martina Bugada. 

Alla fine della Santa Messa Tiziana Iacovino ha letto alcune note appuntate dall’autrice durante la scrittura dell’icona di Maria de Jesu e consegnate a lei per la lettura e che ora trascrivo perchè si possa "entrare meglio e insieme" nell'icona, finestra dell'invisibile, (come ha detto il Vescovo Mons Renzo durante la Benedizione):

"Ogni icona ha la sua storia che via via si crea, si costruisce intanto che si realizza.
Si dice scrivere l’icona perché come i salmi, gli inni, la poesia e i libri, ha una forma visibile ed anche un significato nascosto, simbolico, oltre ciò che è evidente. L’icona è “una finestra sull’invisibile”, un “frammento di mistero”, è una teologia a colori, teologia visibile, teologia della presenza.
L’icona ha le sue origini nel mondo orientale ed è guardando a quel contesto che possiamo coglierne i significati e il valore simbolico, collegandola alla liturgia ortodossa, alla preghiera del cuore e al monachesimo.
L’attenzione che il mondo occidentale ha rivolto all’icona da diversi decenni esprime forse un desiderio di spiritualità, di simbolico, di trascendenza, di bellezza, una sete di mistero.
C’è una fase di ricerca e di preghiera prima di iniziare, come per chiedere luce, protezione, per ascoltare con il cuore più aperto possibile le intuizioni che arrivano.
Ho guardato a lungo la foto che mi è stata consegnata per cominciare a capire come accostarmi all’icona, cercando la fedeltà alla storia di Maria de Jesu, Madonna così amata dagli abitanti di Bocchigliero e non solo.
Occorre tempo, tanto tempo per questo: capire un’ icona è come passare attraverso dei gradini, partendo da ciò che rappresenta, attraversando il significato dei segni (colori, luce, spazio, dettagli) per arrivare al legame con noi che la guardiamo e successivamente alla preghiera e alla contemplazione.
Solo così l’icona rivela il suo significato simbolico che rimanda a un mistero.
Nell’icona che ho scritto il riferimento è alla prima immagine in pietra ritrovata nella chiesetta diroccata di Basilicò, dove la Madonna è in atteggiamento di tenerezza, e insieme anche alla statua di Maria de Jesu.
Questa icona mantiene elementi conosciuti e amati nel culto di Maria de Jesu: così la veste, il manto, gli ornamenti di Maria che sono segno dell’amore e del riconoscimento della sua regalità.
E anche Gesù appare vestito, come sempre nelle icone, e la sua veste dorata è segno della sua regalità.
Un compito non facile che ha richiesto studio e preghiera per conciliare l’amore e la venerazione per l’immagine portata per le vie del paese e la fedeltà che l’iconografia richiede.
E’ venuta così l’icona, spero che la mia mano e il mio cuore siano stati guidati da lei, Maria de Jesu e dal suo amato figlio.
L’oro, simbolo della divinità in cui le due figure sono immerse, suggerisce fiducia e affidamento a Lei e a Gesù, per diventare sempre più capaci di tenerezza, di relazione, di amore, di spiritualità.
Mi ha accompagnata la musica dei canti dal sito di Maria de Jesu come per entrare sempre di più in sintonia con la preghiera di chi da tempo riconosce, invoca e loda Maria de Jesu.
L’oro quindi è la luce divina, riflette la luce per creare lo spazio spirituale da cui l’immagine è avvolta.
 Ci sono fili d’oro anche sulla veste e sul manto di Gesù, come sul manto e la veste di Maria, per sottolineare ancora meglio la sua divinità regale.
Ci sono le stelle sulle sue spalle, nelle icone sono normalmente tre, ad indicare la sua verginità.
Anche il bianco è simbolo di luce e di eternità:così sono la veste di Gesù e il velo di Maria.
Il rosso porpora della veste di Maria è segno di umanità e insieme di regalità, il   il rosso è il colore dello Spirito-fuoco, simbolo di energia e di amore.
Il blu è il più profondo dei colori: il lapislazzulo utilizzato per il colore in Egitto era segno di immortalità.
L’arancio del manto di Gesù, unione del rosso dello Spirito e del giallo della luce divina è sintesi della divinità e dell’umanità di Gesù.
Nell’aureola di Gesù è scritto il monogramma IC XC,che indica  Gesù Cristo Colui che è, così a fianco di Maria il monogramma indica la Theotokos, la Madre di Dio
Io amo Maria, ovviamente come sono capace, e scrivere questa icona mi ha fatto riattraversare il legame con lei, donna generatrice di vita, che per la vita rischia tutto senza esitazioni, donna della relazione e della visitazione, donna dello Spirito che si fida e si affida.
A chi guarda e prega ora è affidata l’icona che diventa sempre più “vera icona” proprio nella misura in cui sarà amata dagli sguardi e dal cuore di chi la pregherà, la invocherà e la contemplerà".


Martina Bugada
Mantova, maggio 2012

Nessun commento: