Carissimi…, (pensate
per un attimo all’effetto ed alla forza della Luce )
quando il Natale sta per arrivare lo si percepisce
nell’aria: è come se l’atmosfera fosse più dolce e serena. C’è intorno a noi un
clima di mitezza e di socievolezza diverso dal resto dell’anno. Riaffiorano
ricordi nostalgici legati a persone care ed a noi stessi al periodo di quando
eravamo bambini ed aspettavamo la festa con l’ansia del regalo, promesso o
sperato. La Sua attesa è alquanto lunga, perché lunghi sono i preparativi in Suo
onore: è come se vivessimo perennemente sotto vigilia. I temi umani e
spirituali che ruotano intorno alla festività sono molteplici e rilevanti ed è
difficile prediligerne uno in particolare. Fra tutti, quest’anno ho scelto
quello della Luce. C’è
veramente tanto bisogno di Luce per vincere le tenebre che attanagliano
questo mondo, distratto da altri interessi economici e poco umanitari! Per
quanti vivono nell’oscurità del pessimismo e della sfiducia un
lume di speranza può portare quella gioia che dà la voglia di vivere e la forza
di reazione ad una situazione svantaggiosa. La potenza della Luce riesce a
mettere a nudo la realtà dei fatti della vita e a mostrarla agli occhi
di chi potrebbe e dovrebbe provvedere. È capace di togliere i dubbi dei contorni
poco definiti o sfuocati della verità: quando Essa non è chiara viene manipolata ad uso e consumo di coloro che
vogliono che non venga a galla. Il Bambinello, che sta nella mangiatoia,
viene ogni anno tra noi per recare la Luce nelle menti e la pace nei cuori;
lo fa in povertà per annullare la distanza che inevitabilmente si crea tra
l’umiltà e la superbia. Il Suo viso sprigiona la Luce per
illuminare il cammino che conduce alla rettitudine e per sensibilizzare gli
animi disattenti. Non occorre fare cose eccezionali e fuori della portata umana:
basta
onorare il proprio dovere con dignità ed orgoglio e adempiere ai
compiti dei ruoli a cui siamo stati preposti nella società. L’umiltà
intellettuale potrebbe portare un po’ di giustizia là dove ce ne fosse
veramente bisogno, con onestà e senza secondi fini. Tante gocce formano un mare e
tanti granellini di sabbia formano un deserto! È abbastanza comune
sentir ripetere dalla gente che il suo esiguo contributo non risolva la
situazione: non si deve né smentire, né approvare, ma ripeterle e farla auto
convincere di svolgere in libertà almeno la parte che le compete. Ci vorrà
molto tempo, ma poi si potrà riempire quel vuoto e stare a posto con la propria
coscienza di uomo fra gli uomini. Quella Luce che viene dall’Alto è una
messaggera divina dall’effetto straordinario. Abbagliati dal suo
splendore potremmo chiedere al Santo Natale che Essa sia sempre presente tra noi nella vita di tutti i giorni: per
illuminare il cammino della nostra condotta, per vedere e superare gli ostacoli interposti, per farci distinguere chiaramente il bene dal male, per farci ravvedere
che non siamo soli se siamo uniti, per farci
osservare la vita con ottimismo, per guardare con più fiducia il futuro, per scandagliare i nostri errori e non
ripeterli, per scrutare bene il mondo circostante e lasciarlo ai posteri
meglio di come ce l’hanno lasciato i nostri predecessori, per farci leggere nei nostri pensieri e cancellare quelli negativi, per
rischiarare la giusta direzione che conduce alla redenzione, per mettere in evidenza che senza di Essa
barcolliamo nel percorso accidentato dell’indifferenza.
Che
la Luce illumini i nostri occhi e
sia il faro di riferimento della nostra vita! Buon
Natale!
Carmine Scavello
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