martedì 28 maggio 2024

Lettera ai bocchiglieresi a Milano presenti alla Messa di domenica 26 maggio 2024



 Carissimi amici,

quest’anno il nostro incontro ha due volti: uno triste e l’altro allegro. Triste perché, in questi anni trascorsi, qualcuno dei tantissimi partecipanti storici e fedeli è salito in Cielo alla Casa del Padre. Io personalmente - nei panni di Terravecchiese e Bocchiglierese di adozione – conosco pochissimi vostri compaesani saliti in cielo e mi scuso per non essere informato, in quanto forestiero, e non aver fatto le doverose condoglianze alle famiglie di appartenenza.

     Comunque, unisco la mia preghiera di suffragio a quella dei loro congiunti, presenti e assenti all’evento, perché quelle care persone possano continuare a vivere nella memoria collettiva. Voglio anche ricordare - per un gesto puramente affettivo diretto - il nostro comune amico Francesco Caracciolo, conosciuto come Franco e zio Ciccio, che mi ha introdotto nel vostro gruppo: mi ha accolto come un fratello e io gli ho voluto sempre un bene condiviso.

     Mi ha invitato tutte le volte ai raduni e ogni volta capivo che lui organizzava questa giornata con amore, passione e spirito di appartenenza. Un giorno a casa sua mi ha mostrato un quaderno su cui annotava indirizzi e numeri di telefono dei compaesani residenti a Milano e dintorni. Li invitava personalmente ai raduni e si sincerava del loro stato di salute.

     Fra me e me pensavo – sbagliando - che se avesse mollato lui il “giocattolo” si sarebbe rotto; ma, il mio pensiero veniva puntualmente smentito dal suo entusiasmo e dalla carica esplosiva, che dedicava con anima e corpo alla riuscita di ogni incontro, organizzato nei minimi particolari.

     Ora anche lui e tutti coloro che l’hanno preceduto nel nostro comune viaggio terreno sono e saranno sempre presenti spiritualmente tra di noi. Cosicché, Francesco Caracciolo ha lasciato il testimone in buone mani: la moglie e i figli continueranno, con lo stesso spirito fervente e immutato entusiasmo, a organizzare gli eventi futuri. A pensarci bene ventidue anni sono volati in un baleno, però, la partecipazione attiva e il clima festaiolo non hanno perso lo smalto dei primi tempi.

     Passo al volto allegro dell’incontro. Nel corso di questi lunghi anni ho visto e rivisto tante facce vecchie – nel senso di presenza e non in modo offensivo riferito alla età longeva – e nel contempo altre facce nuove si sono aggiunte al gruppo per rinvigorirlo. A questo proposito, sensibilizzo i genitori a portare con loro al raduno i propri figli e nipoti per farli entrare a far parte, fin da adesso, della comunità dei Bocchiglieresi a Milano. C’è bisogno dei giovani per dare un futuro all’iniziativa, pertanto l’invito è rivolto a tutte le persone di buona volontà a cui sta a cuore la Comunità dei Bocchiglieresi a Milano.

     In apparenza sembra che si facciano le stesse cose, però, ci sono sempre delle piccole variazioni: si cambia la chiesa che ci ospita, ci sono nuovi aderenti e magari la presenza di qualche autorità ecclesiastica. Quello che non cambia mai nel tempo è lo spirito partecipativo; pertanto, faccio i doverosi complimenti a coloro che non sono mai mancati a un appuntamento. Chi è impossibilitato a venire per motivi urgenti e problemi di salute è giustificato; gli altri che sono assenti per negligenza, malavoglia e superficialità no. Se una cosa si vuole, una strada si trova; se una cosa non si vuole, mille scuse si inventano.

     Che dire, poi, del clima festaiolo che si respira: sorrisi, abbracci, saluti calorosi e complimenti abbondano. La presenza di Padre Onofrio Farinola porta i saluti di tutti i compaesani rimasti a Bocchigliero e celebra la Santa Messa, mettendo in evidenza sull’altare le immagini sacre della Madonna di Jesu e di San Rocco. Alla fine della Santa Messa il pane benedetto è offerto ai presenti come simbolo cristiano.

    Ah, una nota importante: Padre Onofrio nella predica ha parlato della Santissima Trinità formata da tre Soggetti Divini distinti e separati e rappresentati da un’unica Entità Celeste. Perché ha detto ciò? Guardando in volto i fedeli da detto testuali parole: voi siete tanti e diversi uno dall’altro, però siete uniti sotto uno stesso nome che è la vostra comunità che vi rappresenta e parla con una voce sola.

 Saluto tutti caramente e, come sempre, auguro buona, lunga e serena vita. 

 Carmine Scavello. 




 

Nessun commento: