“Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si
sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle
nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante,
che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei
gesti, lo dicono gli sguardi.
Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti.
Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta
inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca,
tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari,
tutti chiamati a
remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca ci
siamo tutti.
«Perché avete paura? Non
avete ancora fede?». L’inizio della fede è saperci bisognosi di salvezza.
Non siamo autosufficienti, da soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno del
Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Invitiamo Gesù nelle
barche delle nostre vite.
Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca. Come i discepoli
sperimenteremo che, con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perché questa è la
forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte.
Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore mai.
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