Ieri, venerdì 4 agosto 2017,
alla fine della Santa Messa nella Novena alla Madonna e Jesu, il parroco Don
Giuseppe ha impartito la benedizione su tutti i bocchiglieresi presenti alla
celebrazione e, dopo la Serenata alla Vergine Ss.ma de Jesu, ha affidato a Lei
tutti gli emigrati facendoli andare sull’ altare ai piedi di Maria.
La toccante funzione
eucaristica è stata concelebrata da Don Mauro Mantovani, rettore dell’Università
Pontificia Salesiana di Roma, al quale Don Giuseppe ha dato il suo caloroso
benvenuto in paese per la seconda volta.
All’offertorio due
bocchiglieresi emigrati, una in Francia e l’altro in Belgio, hanno portato
all’altare il Pane e il Vino;
un bocchiglierese che vive in Francia ha portato un paio di “scarpe”, simbolo del lungo cammino che ogni emigrato ha intrapreso alla ricerca di un futuro migliore;
un emigrato a Milano ha portato le chiavi, non solo simbolo di una casa lasciata alle spalle e speranza di un’altra che si è aperta, ma chiave anche dei cuori che si devono aprire sempre per accogliere tutte le cose belle che la vita offre nella Grazia del Signore.
un bocchiglierese che vive in Francia ha portato un paio di “scarpe”, simbolo del lungo cammino che ogni emigrato ha intrapreso alla ricerca di un futuro migliore;
un emigrato a Milano ha portato le chiavi, non solo simbolo di una casa lasciata alle spalle e speranza di un’altra che si è aperta, ma chiave anche dei cuori che si devono aprire sempre per accogliere tutte le cose belle che la vita offre nella Grazia del Signore.
Per ultima è stata portata ai piedi della Madonna la Stola Mariana, dono fatto a don Giuseppe dagli emigrati bocchiglieresi che vivono in Lombardia in occasione dell’ormai consueto incontro annuale che rappresenta il collante che unisce tutti i bocchiglieresi sparsi nel mondo che si affidano alla Madonna de Jesu.
Al termine della celebrazione il Parroco ha chiesto a mio papà, Franco Caracciolo, come primo emigrato da Bocchigliero verso Milano, di fare la sua testimonianza, rappresentando tutti coloro che per necessità lavorative hanno dovuto cercare fortuna in altri luoghi lasciando il proprio paese e i loro cari.
Con voce ferma ma carica di
commozione ha quindi testimoniato raccontando in breve la sua vita:
“
Accogliendo l’invito di Don Giuseppe a raccontare brevemente
la mia testimonianza di emigrante, sento di dirvi che sono stato il 1°
bocchiglierese emigrato a Milano. Ho lasciato Bocchigliero il 31 gennaio del
1950 per prestare il mio servizio di leva nella grande capitale economica
italiana: Milano. L’esperienza di un anno e mezzo mi ha permesso di conoscere
meglio la gente di questa città e soprattutto persone e riferimenti che hanno
fatto sì che Milano diventasse la mia seconda casa. Infatti dopo il servizio
militare presi la grande decisione di rimanere e cercare futuro proprio in questa
città che mi ha saputo bene accogliere. Milanese di adozione…. con sempre
Bocchigliero nel cuore.
Tra le grandi figure
riconoscenti ad avermi accolto, aiutato, indirizzato, non posso dimenticare i
grandi padri salesiani che hanno creduto nella mia persona e mi hanno donato
amicizia e stima. Ero un ragazzo di vent’anni con tanta voglia di fare e moltissima
determinazione.
La presenza del Signore
è stata una costante nella mia vita da emigrato, grazie a Lui sono riuscito a
costruirmi una buona posizione, crearmi una bella famiglia ed essere circondato
da tantissimi amici.
Gli inizi sono stati
duri, le difficoltà da superare innumerevoli, lontano da casa tutto sembrava
complicato, ma il Signore sapeva quello che era giusto per me e cosa la vita mi
serbava.
Oggi sono qui a
raccontare brevemente questa mia esperienza e sento di dover ringraziare sempre
il Signore, perché nonostante sia stato costretto a lasciare il mio amato
paesello, i miei cari genitori, gli affetti più cari, ogni anno ricevo la
grazia, insieme a tutta la mia famiglia, di poterci ritornare per gustare il
giusto riposo e la pace che solo il paese natio riesce a dare, trascorrendo
alcuni periodi dove bei ricordi si risvegliano di quando si era giovani e poi
più adulti.
La mia esperienza è
simile a quella che hanno vissuto altri miei compaesani che dopo di me, sono
arrivati a Milano in cerca di fortuna e per quanto possibile ci siamo
fraternamente aiutati.
Frutto della fede
bocchiglierese a Milano è il raduno che ogni anno compiamo, grazie al sacerdote
bocchiglierese Don Massimino Zumpano, gesuita, incontrato un giorno durante un
pellegrinaggio a Gerusalemme, e a Gerusalemme il 1994 con lui si è deciso di
dar Vita a questa stupenda pagina della comunità del nostro paese.
Quest’anno e non solo
quest’anno ha celebrato Don Giuseppe, che come buon pastore è venuto a
trovarci, uno per uno.”
Il parroco, dopo aver invocato la Benedizione su tutti i
presenti, ha dato a tutti, e soprattutto alla Madonna e Jesu, il suo
arrivederci al novenario dell’anno prossimo.
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