martedì 6 gennaio 2015

Buon 2015 da Carmine Scavello


 Carissimi,

ho strappato l’ultima pagina del vecchio calendario; al suo posto ho attaccato il nuovo. Ho eseguito una semplice operazione meccanica, la stessa che ho compiuto mese dopo mese strappando ogni volta il foglio del precedente; però, stavolta è diverso. Siamo arrivati alla fine di un ciclo annuale e diamo inizio ad un altro. Non c’è tristezza nel nostro animo; è un giorno festivo e dobbiamo viverlo come si conviene. C’è la consapevolezza di non buttare mai via al vento il tempo perché è assai prezioso. Non si può né vendere, né comprare; ognuno vive il suo, sapendo che il passato non si potrà mai più recuperare. Ho cercato di viverlo momento per momento, finché ho potuto; poi, sono entrato anch’io nel vortice e ho seguito l’onda cercando di stare a galla sulla cresta. Una  bella scritta 2015 ci accompagnerà per dodici lunghi mesi. Quella  parola lunghi sarà trasformata in cortissimi all’arrivo del 31 dicembre. Ora siamo arrivati alla fine di un anno solare e con questo gesto ho voltato pagina. Non mi sono accorto che trecentosessantacinque giorni siano volati in un lampo; sembrava ieri quando alzai il bicchiere per fare un brindisi di auguri con gli amici! Non vorrei essere noioso se dicessi che non siamo padroni del tempo; pensiamo di gestirlo e poi ci accorgiamo che non ubbidisce a nessuno. Cerchiamo di organizzarlo e poi ci sfugge di mano perché non aspetta alcuno e nemmeno si fa accelerare o frenare. In un anno di cose ne sono successe tante! Se facessimo un passo indietro a ritroso nel tempo e mettessimo in fila tutti gli avvenimenti, che ci hanno coinvolti, potremmo scrivere un libro. Ormai quel che è stato è stato; potremmo solamente gioire nel ricordo o leccare qualche ferita non ancora emarginata, licenziarla e metterci una pietra sopra. L’Anno Nuovo scalpita di prendere il possesso di un altro lasso di tempo e ci invita a fare una  lista di promesse e di buoni propositi o semplicemente a smussare gli spigoli vivi senza cambiare la forma o la sostanza delle cose che funzionano. Si spera che il Nuovo sia sempre migliore del vecchio; però, perché ciò accada, bisogna metterci del nostro per far sì che le cose vadano nel verso giusto. Col brindisi di Capodanno si esprimono dei desideri: si spera che il Nuovo Anno porti con sé un vagone zeppo di felicità e la speranza che la pace e la serenità diventino protagonisti assoluti della nostra vita. Non dimentichiamo mai di chiedere la buona salute in quanto è la cosa più importante che desideriamo. Se stiamo bene noi, stanno bene anche le persone che vivono intorno a noi; non strafare è una regola fondamentale. Non facciamo mai una corsa contro il tempo: è una battaglia persa in partenza! Su coraggio e col cuore in pace abbracciamoci e diciamoci in coro Buon e Felice Anno 2015.
Un caro saluto e un grandissimo augurio da Carmine Scavello

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