Carissimi,
ho strappato l’ultima pagina
del vecchio calendario; al suo posto ho attaccato il nuovo. Ho eseguito una
semplice operazione meccanica, la stessa che ho compiuto mese dopo mese
strappando ogni volta il foglio del precedente; però, stavolta è diverso. Siamo
arrivati alla fine di un ciclo annuale e diamo inizio ad un altro. Non c’è
tristezza nel nostro animo; è un giorno festivo e dobbiamo viverlo come si
conviene. C’è la consapevolezza di non buttare mai via al vento il tempo perché
è assai prezioso. Non si può né vendere, né comprare; ognuno vive il suo,
sapendo che il passato non si potrà mai più recuperare. Ho cercato di viverlo
momento per momento, finché ho potuto; poi, sono entrato anch’io nel vortice e
ho seguito l’onda cercando di stare a galla sulla cresta. Una bella scritta 2015 ci accompagnerà per dodici lunghi mesi.
Quella parola lunghi sarà trasformata
in cortissimi all’arrivo del 31
dicembre. Ora siamo arrivati alla fine di un anno solare e con questo gesto ho
voltato pagina. Non mi sono accorto che trecentosessantacinque giorni siano
volati in un lampo; sembrava ieri quando alzai il bicchiere per fare un
brindisi di auguri con gli amici! Non vorrei essere noioso se dicessi che non
siamo padroni del tempo; pensiamo di gestirlo e poi ci accorgiamo che non
ubbidisce a nessuno. Cerchiamo di organizzarlo e poi ci sfugge di mano perché
non aspetta alcuno e nemmeno si fa accelerare o frenare. In un anno di cose ne
sono successe tante! Se facessimo un passo indietro a ritroso nel tempo e
mettessimo in fila tutti gli avvenimenti, che ci hanno coinvolti, potremmo
scrivere un libro. Ormai quel che è stato è stato; potremmo solamente gioire
nel ricordo o leccare qualche ferita non ancora emarginata, licenziarla e
metterci una pietra sopra. L’Anno Nuovo scalpita di prendere il possesso di un
altro lasso di tempo e ci invita a fare una lista di promesse e di buoni
propositi o semplicemente a smussare gli spigoli vivi senza cambiare la forma o
la sostanza delle cose che funzionano. Si spera che il Nuovo sia sempre
migliore del vecchio; però, perché ciò accada, bisogna metterci del nostro per
far sì che le cose vadano nel verso giusto. Col brindisi di Capodanno si
esprimono dei desideri: si spera che il Nuovo Anno porti con sé un vagone zeppo
di felicità e la speranza che la pace e la serenità diventino protagonisti
assoluti della nostra vita. Non dimentichiamo mai di chiedere la buona salute in
quanto è la cosa più importante che desideriamo. Se stiamo bene noi, stanno
bene anche le persone che vivono intorno a noi; non strafare è una regola
fondamentale. Non facciamo mai una corsa contro il tempo: è una battaglia persa
in partenza! Su coraggio e col cuore in pace abbracciamoci e diciamoci in coro Buon
e Felice Anno 2015.
Un caro saluto e un
grandissimo augurio da Carmine Scavello
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