Carissimi/e….,
scrivere è un piacere, rispondere
….
alzando gli
occhi al cielo ci perdiamo nello smisurato firmamento; ci sentiamo piccoli innanzi alla vastità del creato.
Sopra le nostre teste c’è un universo ancora inesplorato ed impensabile. Si
fanno tante ipotesi, ma non c’è ancora alcuna certezza di conoscenza. Sulla
terra tanti individui si sentono padroni del mondo, ma il piccolo pianeta dove viviamo
non è altro che un puntino insignificante sull’immensa mappa celeste. Il rumore e il trambusto creati quaggiù, lassù
non arrivano. Uomini di potere si sentono forti ed invincibili dentro
recinti creati da loro su misura; si arrogano un diritto che nessuno ha mai
loro concesso. Il tempo ha messo sempre le cose a posto e ricostruito
l’equilibrio perduto di volta in volta; la giustizia divina arriva puntuale e
mette a posto le caselle scombinate. Quegli uomini calpestano con arroganza la
dignità di coloro che stanno su un gradino più basso della società
precostituita. Non sanno che visti da lassù sono uomini uguali agli altri. Tutto ciò che possiedono in terra rimarrà
dove l’hanno creato, nel momento che arriverà la loro ora. Chi getta sugli altri o procura il male,
prima o poi, gli cade addosso, come colui che si copre di saliva quando
sputa in cielo. Il Natale che crede
sull’uguaglianza degli uomini, ci sussurra di sperare in un mondo più giusto ed
umano; in fondo davanti al Bambinello
siamo tutti uguali con gli stessi pregi e gli stessi difetti; la bilancia,
però, pende dalla parte dei buoni. Chi si arroga il diritto di essere un
privilegiato, sappia che la proclamazione non gli è caduta dall’Alto. Il Natale insegna a chi ha orecchie per
intendere che non siamo diversi dai meno abbienti e diseredati, abbiamo avuto
solo la fortuna di essere nati al tempo e nel posto giusti. Dobbiamo
ringraziare la nostra Buona Stella per tutti i favori che ci piovono dal cielo;
è vero, qualcuno non è contento della sua situazione, però il rovescio della
medaglia potrebbe dirgli che sarebbe potuto andargli peggio. A questo punto un
pizzico di invidia potrebbe attanagliare il suo animo, ma se gli chiedessimo di
fare un cambio di vita, risponderebbe che preferirebbe tenersi la propria. La Stella portatrice di pace parla anche ai
cuori pieni di livore, di arroganza e di insensibilità verso il prossimo.
Di notte al buio tutto diventa uniforme e di un colore scuro che copre tutte le
differenze: la tinta grigia veste ogni cosa e sfuma i contorni. E’ proprio in
quel momento che si desidera la Luce della Stella per dare un volto chiaro alle
ombre. Spesso sentiamo parlare di avvistamenti extraterrestri; ci sono indizi,
magari fondati, ma nessuno ha dato la mano di benvenuto, né ha visto a distanza
ravvicinata esseri provenire da assai lontano. La fantasia all’uomo non manca;
il suo cervello elabora teorie ed immagina esseri usciti dalla fantascienza.
Nel sentimento popolare, oltre il firmamento, si pensa che si trovi il mondo
dei giusti. Non a caso quando si prega si alzano gli occhi al cielo in cerca di
Dio, della Madonna, di Gesù e della loro numerosa schiera di Santi. Il pensiero
diventa leggero perché si libera della zavorra terrena. A Natale si cerca o si
immagina di vedere nella volta celeste la Stella che per antonomasia lo
rappresenta: ognuno pensa ad una Stella Cometa tutta sua per catturarla col
pensiero e per portarla nel suo presepio come ornamento alla grotta o per collocarla
in cima al suo alberello addobbato. Buon
Natale e Felice Anno Nuovo come ognuno li desideri.
Carmine Scavello
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