....In questo periodo sui balconi di molte case
imperversano improbabili alpinisti vestiti da
babbo natale forse dimenticando che in realtà il
cuore delle feste natalizie è la nascita di un
Bambino. Un ulteriore eloquente indice che
oggi la nostra cultura non sempre ha a cuore i
bambini.
Sarà banale, ma è utile ricordare che il “cuore”
del Natale - ben rappresentato dal presepe - non
sono né il bue né l’asinello, non coloro che
portano doni o suonano dolci melodie, non chi
porta vestiti per il Piccolo nato o cibo per i suoi
genitori. Tutto questo è utile, ma rimane sempre
contorno. Se manca il centro, cioè il Bambino,
non è festa! E’ come preparare un pranzo
curando di mettere i piatti di porcellana finissima
disegnati a mano ma poi rovesciare dentro una
minestrina precotta del supermercato.
Noi che confondiamo ormai l’oro con la paglia,
abbiamo urgente bisogno di ritornare a guardare
la luce della Stella che indica sentieri praticabili
di umanità contro il serio rischio di camminare al
buio e precipitare nella barbarie che la cronaca
quotidiana evidenzia sempre di più.
Il Bambino che i cristiani mettono al centro in
questi giorni di festa, è ancora oggi la vera Stella
luminosa promessa di salvezza e di speranza per
tutti.
Auguri di vero cuore!
Don Antonio Bonacina
(Estratto da Koinonia del 6 gennaio 2019 Casatenovo)